Il Duomo di Monza, dedicato a San Giovanni Battista, rappresenta il centro geografico della città nonché uno dei suoi più preziosi gioielli storico-artistici.
Il percorso ha inizio da Piazza del Duomo, la cui irregolare forma risale al XV secolo, quando furono abbattute le case medievali che occupavano l’intera area antistante la facciata della chiesa. Al centro della piazza si trova la Crocetta, monumento fatto erigere nel 1578 durante una terribile pestilenza per celebrare la messa all’aperto evitando così il contagio.
Il Duomo sorge sull’antico luogo in cui Teodolinda, regina dei Longobardi, nel 595 volle costruire una chiesa al fianco del proprio palazzo. Da queste antiche e nobili origini prese poi vita il nuovo cantiere aperto nel 1300 e sviluppatosi grazie all’apporto di Matteo da Campione, celebre architetto e scultore a cui si deve l’ampliamento della facciata, riccamente ornata da formelle, statue e preziosi marmi bicromi, la realizzazione dello splendido evangelicatorio, pulpito abilmente scolpito, e il perduto battistero. All’intervento di Matteo da Campione si devono anche due cappelle gemelle ai lati dell’abside maggiore. Quella di destra oggi dedicata al santo Rosario venne decorata nel 1417 circa e ad oggi sopravvive un unico frammento con Cristo crocifisso, attribuibile a Michelino da Besozzo; quella di sinistra invece è dedicata alla regina Teodolinda, in essa si conserva lo stupefacente ciclo di affreschi tardogotici realizzati dalla famiglia Zavattari tra il 1441 e il 1446.
Le 45 scene narrano le storie di Teodolinda e costituiscono uno degli esempi più alti della pittura gotico internazionale in Italia, riportate al loro originale splendore grazie ad una sapiente campagna di restauro durata 6 anni e conclusasi a inizio 2015.
All’interno del tabernacolo della Cappella Zavattari è custodita la Corona Ferrea, gioiello dell’oreficeria longobarda di fine V secolo in cui gemme preziose, lastrine d’oro e smalti vitrei sono tenuti insieme da un cerchio di metallo bianco che la tradizione definisce essere uno dei Chiodi della Croce di Gesù Cristo. Utilizzata ininterrottamente per l’incoronazione di re longobardi, carolingi, ottoniani fino alla venuta di Napoleone, il quale la fece trasportare nel Duomo di Milano per essere qui nominato Re d’Italia nel 1805, riconoscendo l’alto valore simbolico del capolavoro monzese.
La decorazione delle pareti interne del Duomo prosegue in epoca tardomanierista, e poi ancora nel Seicento e nel Settecento quando si aggiungono i 10 quadroni della navata centrale con le Storie di Teodolinda e della Corona Ferrea, realizzati da Sebastiano Ricci e Filippo Abbiati. La campagna di affreschi viene conclusa dai lavori di Carlo Innocenzo Carloni.
La visita prosegue con il tour al Museo e Tesoro del Duomo che custodisce capolavori di età tardo romana come il dittico di Stilione, di oreficeria longobarda tra cui la Croce di Agilulfo, la Corona di Teodolinda e la Chioccia con sette pulcini, per poi continuare con pregevoli lavori di epoca viscontea e sforzesca, come il calice di Gian Galeazzo Visconti, manufatto della più fine tradizione gotica milanese di fine Trecento, concludendosi infine con la sezione riservata a Ottocento e Novecento che conserva opere di Lucio Fontana e Luciano Minguzzi.