Certosa di Garegnano: isola di arte, storia e spiritualità

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La Certosa di Milano sorgeva anticamente al centro del borgo di Garegnano, ben al di fuori delle mura cittadine consentendo così ai monaci di vivere in un luogo silenzioso e ritirato. Ancor oggi è separata dal centro cittadino, posta all’altezza di importanti arterie stradali che conducono alla biforcazione per le autostrade Torino-Varese, Milano-Varese. Merita sicuramente allontanarsi per qualche ora dal cuore di Milano per immergersi in quest’isola di arte, storia e spiritualità

Fondata nel 1349 da Giovanni Visconti, arcivescovo e signore della città, la Certosa di Garegnano viene consacrata solo nel 1367, pur essendo già abitata dai monaci tanto da ospitare, nell’estate del 1357, il celebre umanista Francesco Petrarca.

Il complesso conventuale viene poi ampliato e ristrutturato a fine Cinquecento per volontà dell’arcivescovo Carlo Borromeo, il quale pone a soprintendere la fabbrica il suo fidato architetto Pellegrino Tibaldi.

La Certosa diventa così uno scrigno del barocco milanese. Preceduta da un atrio con vestibolo classicheggiante le pareti della chiesa sono ricoperte da decorazioni, affreschi e pale d’altare: tra il 1578 e il 1582 Simone Peterzano, maestro di Caravaggio, esegue i dipinti del presbiterio e del coro rappresentano episodi della vita di Gesù; mentre nel 1629, nell’austera navata unica, Daniele Crespi affresca le storie di San Bruno, fondatore dell’ordine certosino.

La visita si conclude poi con il tour nel chiostro e la visita alla sala capitolare, ricca di affreschi monocromi e di un bellissimo San Michele, attribuito a Bernardino Zenale e databile a inizio XVI secolo.


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