“Spaventa il pensiero di quanto potrà accadere tra una ventina d’anni quando tutti i testimoni saranno spariti, allora i falsari potranno affermare o negare qualsiasi cosa.”
Sono state le provocatorie parole di Primo Levi ad interrogarci e a spingerci a creare un itinerario alla scoperta di un luogo denso di storia, una storia che ha segnato in modo indelebile la vita di milioni di persone.
La nostra visita prenderà il via dalla Stazione Centrale dalla quale procederemo lungo la strada che ci condurrà al Memoriale della Shoah, centro polifunzionale che si propone come luogo di memoria per le vittime dell’Olocausto, ma anche di dialogo e confronto tra culture. Inizieremo dall’atrio dove si trova il lungo muro nel quale è riportata l’imponente scritta “Indifferenza”, un ammonimento che segnerà tutto il percorso.
Attraverso il prezioso contributo delle guide interne del Memoriale, scopriremo l’edificio nella sua totalità: partiremo dall’osservatorio dove ci verrà illustrato l’uso originario di quest’area nascosta al pubblico che fu requisita dai nazisti nel settembre 1943 e adibita alla formazione dei treni speciali diretti ai campi di transito, di concentramento e di sterminio, fino al 1945, anno della Liberazione.
Proseguendo nel percorso troveremo l’aiuola di pietre, legata all’usanza ebraica di posare una pietra in memoria dei defunti, le stanze delle testimonianze con le toccanti interviste dei sopravvissuti, fino ad arrivare alla banchina delle deportazioni.
Sarà uno dei momenti più intensi della nostra visita: qui ci troveremo davanti ai vagoni merci originali, sui quali venivano caricati i prigionieri.
Ultime tappe saranno il Muro dei Nomi, ai piedi del quale si trovano le lapidi dei convogli, e il cosiddetto Luogo di Riflessione, spazio dedicato alla sosta, al confronto, ai pensieri e alle preghiere.
Tra tutti i luoghi che in Europa sono stati teatro delle deportazioni, oggi il Memoriale di Milano è il solo ad essere rimasto intatto, un luogo per ricordarsi di ricordare.