Basilica di Sant’Ambrogio

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Centro di storia e spiritualità, prezioso gioiello d’arte sacra, la basilica di Sant’Ambrogio è seconda solo al Duomo come fulcro della religiosità milanese. Una grande devozione popolare ha sempre animato la storia della chiesa che è meta di continue visite. Non sembrerà vero, ma quando venne edificata nel IV secolo, la Basilica Martyrum, dedicata poi a Sant’Ambrogio, occupava un’area molto periferica dell’antica capitale imperiale, mentre ora si trova in pieno centro storico.

Sant’Ambrogio, una delle primissime basiliche edificate dopo l’Editto di Costantino del 313 d.C. con cui fu proclamata la libertà di culto, è un monumento fondamentale per comprendere il passaggio dalla civiltà romana alla civiltà cristiana.

La chiesa, voluta dal Santo Patrono della città per onorare le spoglie dei primi Santi Martiri Vittore, Nabore, Felice, Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio, è simbolo della difesa dell’ortodossia cattolica. La venerazione per i santi al pari di quella per Gesù è argomento fondativo della Chiesa Cattolica. Il grande vescovo ne fece motivo di una lunga lotta dottrinale contro quella parte di fedeli milanesi che seguivano l’eresia ariana, riuscendo poi a sconfiggerla. L’autorità di Ambrogio ebbe da subito un riconoscimento universale, tanto da attrarre a sé il filosofo Agostino, promuovendone la conversione ed il battesimo.

Costruita in un primo tempo secondo gli stilemi Paleocristiani, la basilica di Sant’Ambrogio conobbe nel corso dei secoli numerosi e stratificati interventi, che finirono per modificarne radicalmente l’assetto originario.

Importanti mutamenti avvennero nel IX secolo con il vescovo Angilberto II, sotto il cui episcopato venne promosso l’abbellimento dell’altare centrale, con il celeberrimo Altare d’Oro di Vuolvino, autentico capolavoro di oreficeria carolingia.
In epoca ottoniana venne eretto il poderoso Ciborio con le sue colonne di porfido rosso d’Egitto.

Ma è nei secoli XI e XII che avvengono i cambiamenti più radicali. Sotto la spinta del vescovo Anselmo, 1088-1099, la basilica conosce un completo rifacimento e si riveste dei suoi potenti e caratterizzanti elementi romanici, divenendo modello imprescindibile per l’affermarsi del Romanico in Lombardia.
Il tiburio fu aggiunto verso la fine del XII secolo, ma già nel 1196 crollò. Venne subito ricostruito, con la particolare decorazione esterna caratterizzata da gallerie con archetti su due registri sovrapposti.

A fine Quattrocento si registra un altro importante intervento quando l’illustre architetto rinascimentale Donato Bramante venne chiamato per edificare la nuova Canonica, ed i poderosi Chiostri dell’annesso monastero, oggi sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nel XIX e XX secolo si avvicendano pesanti restauri di stampo eclettico, seguiti da interventi ricostruttivi dopo i pesanti bombardamenti del 1943 che distrussero ampie parti dell’originaria struttura.

Oggi la basilica di Sant’Ambrogio si presenta come una potente costruzione romanica nel cuore della città, con il suo monumentale quadriportico arricchito da suggestivi capitelli, raffiguranti episodi biblici ed una grande varietà di animali e vegetali, con la sua profonda facciata a capanna e con i suoi svettanti campanili. All’interno lo spazio è solenne, articolato, arricchito da un’aura di mistero grazie alle imponenti campate al Sarcofago di Stilicone di età tardo romana, al Sacello di San Vittore in Ciel d’oro, contenente il più antico ritratto musivo del vescovo Ambrogio datato al V secolo, e alla misteriosa cripta, che custodisce, proprio al di sotto dell’Altare d’Oro, le spoglie di Sant’Ambrogio, e dei martiri Gervaso e Protaso.

Il tour può essere completato con la visita guidata alla Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, ribattezzata la Cappella Sistina di Milano.


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