Milano, Palazzo Reale, dal 11 Ottobre 2023 al 4 Febbraio 2024
Apre a Milano, presso il Palazzo Reale, la grande mostra dedicata a El Greco.
Nome conosciutissimo oggi, e tra i più apprezzati del grande siglo de oro dell’arte spagnola. Non fu cosi però per oltre due secoli: dagli anni della sua vita, che termina nel 1641 a Toledo, fino agli inizi dell’Ottocento. Tardiva è stata la sua scoperta. Lui che era arrivato in terra spagnola dalla lontana Creta, passando prima dall’Italia: Venezia come prima tappa, per proseguire poi fino a Roma, e da li imbarcarsi per la terra iberica.
Il pittore, noto alle carte storiche con il nome greco di Domínikos Theotokópoulos, iniziò il suo percorso artistico come pittore di icone, secondo la lunga e secolare tradizione della pittura bizantina. I traffici e i commerci della sua isola con i mercanti veneziani, lo portarono ad allontanarsi dal mare greco, per risalire l’Adriatico e salpare a Venezia.
Nella bellissima città avvenne un incontro-scontro con l’ambiente artistico lagunare che determinò repentinamente un cambio di rotta profondo nella sua pittura.
Il colorismo dei maestri veneti, le spazialità emotive dei paesaggi, da Tiziano a Tintoretto, passando per il Veronese, costituirono un primo confronto che nel corso del tempo contribuirà a mutare radicalmente il suo fare artistico. La fissità bizantina, si evolverà in un movimento di tensione ascetica che produrrà figure originalissime, nuove espressività e luminosità, nuove sintesi formali che non sempre saranno accolte con favore, ma che costituiranno la sua cifra pittorica.
Il cammino sarà lungo. A Venezia, tra l’altro, acquisirà il nomignolo di El Greco, che lo accompagnerà per tutto il suo percorso. Passerà per Roma, ospite del Cardinale Alessandro Farnese, dove la stagione manierista, informata dalle opere di Michelangelo e Raffaello, saranno altra materia che contribuirà in modo determinante al consolidarsi del suo particolare linguaggio.
Da Roma poi il grande salto verso la Spagna, e il tentativo, non riuscito di affermarsi come pittore alla corte di Filippo II, in particolare nel grande cantiere dell’ Escorial. Troverà fortuna presso la vecchia e religiosissima capitale del regno, Toledo. Qui sarà stimato, e qui riuscirà a trovare sfogo la sua prorompente creatività ascetica. Tutto si compirà in questa città, che lui paradossalmente, non pensava molto di abitare.
El Greco è personalità colta che si alimenta con continue letture. Ha avuto profonda conoscenza della spiritualità ascetica spagnola del seicento. E’ stato in possesso di un corpus di libri assolutamente importanti. Non gli furono estranee le filosofie platoniche e neoplatoniche. Ha conosciuto le opere di Plotino e dello Pseudo-Dionigo l’Areopagita, e i testi dei Padri della Chiesa. Finirà per essere l’artista visuale più rappresentativo del misticismo spagnolo.
Difficilmente inquadrabile dentro un movimento, o gruppo artistico della sua epoca, l’ originalità della sua pittura, come qualcuno ha osservato, è tale che sembra essere oltre il suo tempo, e perciò curiosamente contemporanea a noi.
La mostra che raccoglie un corpus di oltre quaranta opere, sarà l’occasione per misurare e approfondire la sua straordinaria ed affascinante parabola artistica.