Milano Barocca: Lo splendore dell’arte all’epoca dei Borromeo tra Cinquecento e Seicento

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Milano nel XVI e XVII secolo è una città dominata da governatori stranieri e segnata da gravi pestilenze e carestie. In questo clima così drammatico i cardinali Carlo Borromeo e il cugino Federico portano una nuova luce, i cui raggi sono rappresentati da un rinnovato interesse per gli studi, arrivando così a fondare prestigiosi istituti culturali e a prestare soccorso ai diffusi bisogni cittadini.
Entrambi promuovono la costruzione e l’apertura di nuovi edifici di culto, progettati secondo le precise indicazioni del Concilio di Trento, facendo splendere il cuore di Milano delle aggiornate forme barocche.

ITINERARIO

  • Chiesa di San Fedele: il primo luminoso esempio di arte tridentina in Milano
  • Chiesa di San Bernardino alle Ossa: le tenebrose pareti ossee illuminate dai vibranti colori della volta
  • Chiesa di Sant’Antonio Abate: il tripudio della decorazione e dell’oro
  • Chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia: l’aprirsi di spazi multidirezionali

Ogni itinerario può essere personalizzato e modificato a seconda delle esigenze

TOUR DETTAGLIATO

Il tour ha inizio dalla Chiesa di San Fedele, tra i più emblematici edifici dell’architettura religiosa della Controriforma.

Eretta per volontà del cardinale Carlo Borromeo a partire dal 1569 su progetto dell’architetto Pellegrino Tibaldi, per poi essere continuata da Martino Bassi e Francesco Maria Richino. Affidata ai padri Gesuiti affaccia sulla silenziosa ed omonima piazza, posta tra Palazzo Marino e la Galleria Vittorio Emanuele II.

L’interno luminoso, elegante e solenne si presenta a navata unica con cappelle laterali che conservano capolavori della storia dell’arte tra cui la Deposizione di Simone Peterzano, maestro di Caravaggio, il venerato affresco della Madonna della Scala, proveniente dalla vicina chiesa di Santa Maria della Scala, distrutta nel 1776 per lasciar posto al tempio della lirica mondiale, il Redentore di Lucio Fontana.

L’itinerario prosegue con la visita alla Chiesa di San Bernardino alle Ossa, ponendo particolare attenzione alla Cappella Ossario, ricostruita nel 1695 e la cui cupola è stata affrescata da Sebastiano Ricci. Le pareti sono interamente rivestite di ossa umane, provenienti da cimiteri aboliti a fine XVII secolo. L’ambiente piuttosto tenebroso è rischiarato dai luminosi e vibranti colori della volta.

A poca distanza sorge la Chiesa di Sant’Antonio Abate, parte dell’omonimo convento dei Padri Antoniani che erano dediti alla cura dei contagiati del cosiddetto fuoco sacro. Assegnata poi ai Teatini la chiesa venne ricostruita nel 1582 su progetto di Dionigi Campazzo.

L’interno a navata unica rappresenta un vero e proprio scrigno di decorazione barocca con le Storie della Croce affrescate lungo l’intera superficie della volta dai fratelli Carloni nel 1631/1632, e con le cappelle laterali che sono un vero e proprio tripudio di marmi, di stucchi, di ori e di pittura manierista con capolavori di Francesco Cairo, Tanzio da Varallo, Morazzone, Lodovico Carracci, Moncalvo, Cerano e Cesare Procaccini.

La visita si conclude infine con il tour alla Chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia, iniziata nel 1601 dal padre barnabita Lorenzo Binago. Si tratta di un interessantissimo esempio milanese di riflessione sul tema della pianta centrale, dibattuto a Roma già a partire dal progetto per la Basilica di san Pietro da Bramante e Michelangelo.
La facciata settecentesca, caratterizzata da un coronamento mistilineo, introduce ad un interno ricco di opere pittoriche eseguite da Filippo Abbiati, Moncalvo, Daniele Crespi, dai Campi e dai Procaccini, oltre ai rilevanti esempi dell’altare maggiore, del pulpito e dei due confessionali, interamente rivestiti da pietre dure, eseguiti nel 1661 dallo stimato intagliatore Carlo Garavaglia.


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