Galliano di Cantù: Basilica di San Vincenzo

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Il complesso monumentale di Galliano rappresenta uno dei più notevoli esempi di arte romanica dell’intera Lombardia.

La basilica, posta sulla cima di una verde collina, e dedicata al santo martire Vincenzo di Saragozza, venne fondata in epoca paleocristiana, nel V secolo, per essere ampliata già tra il V ed il VI secolo, visto il crescente numero di fedeli che qui si radunavano per ricevere il sacramento del battesimo, svolgendo la chiesa funzione plebana.

Nel 1007 Ariberto d’Intimiano, futuro ed autorevole vescovo di Milano, a seguito del rinvenimento dei corpi di tre santi locali Adeodato, Manfredo e Savino decise di eseguire ulteriori lavori conferendo alla chiesa l’aspetto attuale. A lui si devono infatti la costruzione della cripta, l’innalzamento del presbiterio e gli affreschi dell’intera navata centrale e del catino absidale.

All’esterno si presenta con una semplice facciata, realizzata in ciottoli e pietre grezze, ed i muri perimetrali sono percorsi da una serie di arcatelle cieche che alleggeriscono e slanciano l’intera struttura.

All’interno si conserva il più vasto ciclo di affreschi murari eseguiti nel XI secolo dell’intero nord Italia. Essi sono opera di un ignoto maestro che seppe unire la cultura orientale di Bisanzio e lo stile occidentale tardo antico. Sulla volta è raffigurato Cristo affiancato da angeli, profeti e santi mentre nel registro inferiore sono narrati gli episodi principali del Martirio di San Vincenzo.
Lungo la navata centrale e la controfacciata si sviluppano le storie di Sansone e Giuditta, di San Cristoforo e di Santa Margherita, oltre ad alcune scene dell’Antico Testamento, arricchendo queste pareti della più raffinata cultura ottoniana.
Anche la cripta è decorata con simboli e affreschi tra cui la venerata Madonna del latte, forse dell’inizio del XIV secolo.

L’altro gioiello architettonico è rappresentato dal battistero di San Giovanni Battista, eretto verso la fine dell’XI secolo. In passato i due edifici erano collegati fra loro grazie ad un porticato, distrutto con il crollo della navata destra della chiesa.

Il battistero si presenta come un’imponente e massiccia struttura a pianta cruciforme. Realizzato su più livelli con una spessa muratura in pietre, presenta anche una galleria, ancor oggi percorribile grazie a due scale, ed un tempo destinata ad accogliere i fedeli che assistevano alla cerimonia del battesimo, rendendo questo luogo ancor più suggestivo.

A richiesta il tour può essere integrato con la visita alla Basilica di Sant’Abbondio a Como, capolavoro del Romanico di fine XI secolo.


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